Dopo 10 anni inizia il processo per tutti quei falsi e tutti qui depistaggi compiuti tra il 2009 e il 2015 per nascondere i calci e le botte nella caserma, nella sera dell'arresto di Stefano Cucchi. Sul banco degli imputati ci sono otto Carabinieri, tra i quali il generale Casarsa e colonnelli Cavallo, Sabatino e Soligo. Sul Giudice Federico Bona Galvagno del Tribunale monocratico, grava l'ipotesi di astensione avanzata dalla famiglia Cucchi e dagli Avvocati di Parte Civile, dopo aver scoperto la sua partecipazione in passato a eventi alla presenza di esponenti dell'Arma. Al fianco della famiglia Cucchi, Presidenza del Consiglio, i Ministeri di difesa e interno, e anche l'Arma dei Carabinieri, anch'essa Parte Civile. Un processo che si preannuncia particolarmente complesso e lungo. Fra 4 giorni, invece, nell'aula bunker di Rebibbia, la sentenza per i 5 Carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale, falso e calunnia. Il Gip Giovanni Musarò, ha chiesto per due di loro, i due accusati di omicidio preterintenzionale, due condanne a 18 anni di carcere. Sempre il 14 novembre a Piazzale Clodio, finisce l'Appello ter, maturato grazie a due rinvii della Cassazione che annullò le sentenze di assoluzione e che chiama in causa i medici dell'ospedale Sandro Pertini, che ebbero Cucchi fino alla sua morte.