Alla fine saranno i Giudici del Tribunale di Milano a dover sciogliere il nodo sul caso dell'ex Ilva, quantomeno da un punto di vista giuridico. Mentre il clima a Taranto resta rovente, infatti, nelle prossime ore, atteso al Palazzo di giustizia, il deposito dell'atto con cui Arcelor Mittal, chiede di recedere dal contratto di affitto dell'ex Ilva. Decisione che era già stata notificata dalla multinazionale e i Commissari straordinari, lo scorso martedì. Una volta presentato l'atto il procedimento passerà attraverso la cancelleria, che poi trasmetterà la causa al Presidente del Tribunale. Solo allora il fascicolo finirà sul tavolo della Sezione del Tribunale specializzata nelle imprese, a cui spetterà il compito di decidere sulla questione. Nel frattempo a Milano è atteso anche il deposito del ricorso con urgenza e cautelare che si accingono a con presentare i legali dei Commissari straordinari, ricorso in cui, come era immaginabile, si sosterrà in sostanza, stando ad alcune indiscrezioni, che le condizioni giuridiche del recesso del contratto di affitto delle ex Silva, preliminare alla vendita, non ci sono e che quindi Arcelor Mittal, deve andare avanti. Nell'atto cautelare, inoltre, i legali dei Commissari straordinari in base a quanto trapelato, sostengono che lo scudo penale non possa essere considerato una condizione che consente il recesso dal contratto e contestano anche che l'altoforno Afo 2, al contrario di quanto sostenuto dalla multinazionale, non sia spento. Tutti punti che saranno, evidentemente, contestati dalla stessa multinazionale per sostenere la legittimità del proprio recesso.