Nell'edizione dedicata a Lucio Dalla il ritorno de "il libro possibile" a Vieste ha un sapore decisamente particolare. Ma non c'è solo il ricordo del cantautore, che della "perla del Gargano" fu cittadino onorario, dietro il successo di pubblico che dopo Polignano saluta anche la seconda tappa del festival. "È un'edizione molto partecipata. Abbiamo notato proprio una grande voglia da parte del pubblico, anche dei relatori, di ritornare ad un dialogo e ad un contatto ancora più diretto, più vero, la necessità proprio di riflettere su temi anche importanti di attualità, attraverso però una conversazione garbata, gentile, seppure presentata attraverso i vari punti di vista". L'acqua che non c'è, l'immigrazione e la guerra sono solo alcuni degli approfondimenti di una rassegna che non trascura però la sua vocazione letteraria e regala alla platea di Vieste l'incontro con Mario Desiati, scrittore pugliese, vecchia conoscenza de "il libro possibile" e fresco vincitore del premio Strega con "Spatriati". "Spatriati" è una storia di persone che cercano di scoprire e imparano ad amare quello che loro sono davvero. È un cammino lungo che fanno per tutta la loro vita, perché inizia quando loro hanno 15 anni e attraversano diverse avventure, tanti viaggi. Sono spatriati sia dal punto di vista della lingua italiana, cioè persone che sono andate via, ma sono anche spatriati come il nostro dialetto di Martina Franca o di molti dialetti pugliesi, cioè persone che non sono definibili, che sono irregolari, fuori dalle convenzioni". Tornando ai temi di attualità grande spazio anche al trentennale delle stragi di mafia. La questione giustizia, la lotta alla criminalità e ancora la guerra animeranno invece la seconda tappa viestana del festival, che torna nella perla del Gargano il 28 e 29 luglio prossimi.























