È stata uccisa per soldi l'ex vigilessa scomparsa l'8 maggio a Temù in alta Valcamonica. Per il delitto sono state arrestate due delle tre figlie di Laura Ziliani e il fidanzato della maggiore di loro. Un trio criminale, è stato definito dagli inquirenti, quello composto da Paola, 19 anni, Silvia, 27 anni, e da Mirto Milani, 27 anni anche lui, identificato come il manipolatore delle sorelle. Il loro piano sarebbe stato quello di amministrare un vasto patrimonio immobiliare intestato alla madre, vedova da anni. Tutti e tre, si legge nelle 38 pagine di ordinanza cautelare, avevano un chiaro interesse a sostituirsi alla donna ed entrare in possesso dei suoi beni. Erano solo interessati all'eredità. A denunciare la scomparsa di Laura era stata la figlia maggiore che l'8 maggio aveva chiamato i carabinieri spiegando che la madre, attorno alle 7 del mattino, era uscita per una passeggiata in montagna e che non era più tornata. Una versione, questa, alla quale non aveva mai creduto la nonna delle nipoti e madre di Laura che era convinta, invece, che i tre fossero troppo attaccati ai soldi e aveva confermato che i rapporti tra sua figlia e Mirto Milani erano molto tesi per questioni economiche. Gli indizi raccolti in questi mesi dagli inquirenti sono molti e hanno portato all'arresto delle sorelle e del ragazzo tutti e tre accusati di omicidio volontario. Ci sono intercettazioni e bugie raccontate dal ragazzo per far credere una verità diversa da quella che è venuta a galla. Le ragazze, si legge nell'ordinanza, non vedevano l'ora di incassare il denaro. Secondo quanto ricostruito la donna sarebbe stata prima narcotizzata poi uccisa e il corpo spostato successivamente. Il suo cadavere è stato ritrovato esattamente tre mesi dopo, l'8 agosto, nascosto tra la vegetazione vicino al fiume Oglio.