A tracciare il profilo da stupratore seriale di Massimiliano Mulas ci sono una serie di condanne e contestazioni per reati a sfondo sessuale. L'ultima accusa nei suoi confronti è quella di violenza sessuale aggravata su una bambina di 11 anni, avvenuta a Mestre lo scorso 10/04. Per i magistrati della Procura di Venezia ad incastrare il 45enne di origini sarde, oltre al racconto della vittima, ci sono le testimonianze dei vicini di casa che hanno sentito le grida d'aiuto, e le immagini delle telecamere della zona che hanno ripreso lo stupratore nei pressi dell'abitazione non lontano dalla stazione di Mestre. Per i carabinieri Mulas ha seguito la ragazzina, l'ha spinta dentro l'androne del palazzo, e poi l'ha costretta ad entrare in casa dove ha abusato di lei. Durante la fuga ha perso il marsupio con dentro i documenti, così in tre ore i carabinieri lo hanno fermato e arrestato. Solo due giorni prima della violenza era stato fermato dalla Polfer di Torino, denunciato, perchè era in possesso di un coltello. Adesso è rinchiuso in carcere a Venezia in isolamento. Davanti al giudice che ha convalidato l'arresto ha fatto scena muta, mentre il suo legale è pronto a chiedere la perizia psichiatrica. Il 45enne era in stato in libertà da tre anni senza alcuna misura di controllo. Un misto di impotenza e dolore è la dura condanna del patriarca di Venezia Francesco Moraglia.