Violenza di genere, sette donne uccise in 10 giorni

16 set 2021
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Un solo colpo al volto, sparato da vicino, che le ha tolto ogni possibilità di salvarsi. Così ieri è stata uccisa Alessandra Zorzin, 21 anni, sposata e mamma di una bambina di 2 anni. L'ennesimo femminicidio avvenuto a Montecchio Maggiore, nel vicentino. Il suo assassino, ricercato per tutta la giornata, si è poi tolto la vita. Marco Turrin, guardia giurata padovana, aveva 38 anni. Due giorni prima, il 13 settembre, altre due donne perdono la vita uccise da un uomo. Sonia Lattari, 42 anni, assassinata dal marito Giuseppe Servidio di 42 anni all'interno della loro abitazione a Fagnano Castello, in provincia di Cosenza. L'aggressione scatta durante una lite tra i due. L'uomo si avventa su di lei accoltellandola più volte. Sonia muore dissanguata. Sempre lo stesso giorno, in provincia di Brescia è morta Giuseppina Di Luca, 46 anni. A ucciderla l'ex-compagno Paolo Vecchia, di 52 anni, che, quando lei è uscita per andare a lavorare, si è appostato sulle scale per poi colpirla con un coltello e un pugnale. La lista di settembre è lunga. Un mese non ancora finito ma già con un bilancio altissimo: sette le donne morte per mano di un uomo. Sette donne uccise in 10 giorni. Sono i drammatici dati di un 2021 che conta, secondo il report del Viminale aggiornato al 12 settembre, 197 omicidi, di cui 81 vittime donne, 70 uccise in ambito familiare o affettivo, di queste 50 uccise o dal partner o dall'ex-partner. Dati che riportano lo stesso periodo del 2020, quando si erano registrate 84 vittime, 116 in tutto l'anno. E il fenomeno della violenza di genere è ormai da tempo un'emergenza sociale. Nel 2020 le chiamate al 1522, il numero contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5% rispetto all'anno precedente, con un boom da fine marzo in corrispondenza del lockdown. "Stanchi di contare le morti" ripetono i Centri Antiviolenza. I femminicidi non calano e restano costanti negli anni. Si lavora a un cambiamento culturale, si promulgano leggi, si realizzano progetti per tutelare le donne ma le resistenze culturali restano fortissime. Si parla di femminicidio e lo si nega, si incoraggiano le donne a denunciare ma poi si archiviano tante, troppe denunce. Spesso le vittime si ritrovano da sole. E infine, a livello politico, restano lacune e ritardi come quello che vede il nuovo Piano Nazionale Antiviolenza scaduto nel 2020.

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