Le telecamere ripresero i detenuti, mentre venivano costretti a passare in un corridoio formato da agenti penitenziari con manganelli e caschi, subendo calci, pugni, manganellate. Anche un detenuto sulla sedia a rotelle fu colpito, mentre altri furono letteralmente trascinati per le scale e presi a calci. Condotte che, per la Procura e il GIP, hanno integrato il reato introdotto nel 2017 di tortura, mai contestato a così tanti pubblici funzionari. Le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, quella che fu ribattezzata come una mattanza orribile. C'è la richiesta del rinvio a giudizio per 108 tra agenti e funzionari dell'amministrazione carceraria. Dopo le prime indagini, la Procura sammaritana ha chiesto che siano processati con accuse a vario titolo: tortura, lesioni, abuso di autorità e falso in atto pubblico. 12 agenti dovranno rispondere anche per la cooperazione nell'omicidio colposo di un detenuto algerino, Lakimi Hamine, deceduto il 4 maggio 2020, dopo essere stato tenuto in isolamento dal giorno delle violenze, sotto somministrazione di farmaci pesanti.























