Il giorno dei test del vaccino anti coronavirus è arrivato, in anticipo rispetto al mese di luglio inizialmente previsto per partire e a due mesi di distanza da quel 21 febbraio, che per il nostro Paese ha segnato l'inizio dell'incubo Coronavirus, bruciando i tempi, accelerando le tappe normalmente imposte, persino i test sugli animali, oggi sono iniziati i primi test sperimentali sull'uomo per il vaccino messo a punto grazie alla partnership tra lo Jenner Institute dell'università di Oxford e la IRBM di Pomezia, alle porte di Roma, che ha materialmente prodotto i campioni. E' il primo step verso la definizione di uno strumento veramente efficace per offrire protezione contro i covid 19. 550 i volontari selezionati tra Londra, Bristol e Southampton, sani e di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Per il contributo che offriranno alla scienza riceveranno 625 sterline a testa. Ha mostrato fierezza per il team di Oxford, il ministro della sanità britannico Matt Hancock, che ne ha lodato il lavoro brillante, mentre da Pomezia advent irbm, attraverso il Presidente Piero di Lorenzo, fa sapere che si è potuto passare subito alla fase di sperimentazione sull'uomo grazie agli efficaci risultati di laboratorio che hanno consentito di testare la non tossicità del vaccino e la sua potenziale efficacia. Se i test sugli esseri umani si riveleranno positivi si potrà partire con una campagna vaccinale sulle categorie più esposte al rischio contagio, operatori sanitari e forze di polizia. Nel frattempo, si procederà con la produzione su larga scala, che però non potrà avvenire in tempi brevi, occorreranno mesi. Assicurano invece tempi record anche per la produzione i ricercatori dell'università di Berna, anzi scommettono, forte del pragmatismo svizzero, che saranno i primi a vaccinare già da ottobre l'intera popolazione elvetica. Su swiss.info l'immunologo Martin Bachmann, sostiene che la possibilità di successo è realistica. Il vaccino svizzero, infatti, segue un approccio diverso rispetto ad altri laboratori, utilizza particelle simili ai virus che però non sono contagiose come il virus stesso e permettono una buona risposta immunitaria. La gara per il vaccino è in corso ma chi vince, stavolta vince per tutti.