Polemica a distanza e anche affilata tra comune di Bergamo e regione Lombardia. L'ultima di una serie, dopo quella sui pochi tamponi fatti e test sierologici sui numeri sottostimati della morte per covid 19, leggo che in Lombardia ieri ci sono stati 32 decessi, non si sa però dove, in quale provincia, perché la regione non comunica più i dati divisi. Questa la denuncia di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo su Twitter che aggiunge da quando abbiamo segnalato che i decessi reali erano molti di più di quelli ufficiali hanno dissecretato i dati provincia. Gori critica inoltre il fatto che anche i dati dei guariti non siano disaggregati, cosa che sarebbe importante, sottolinea il primo cittadino, per capire che le persone ammalate sono poche, Gori chiude poi auspicando maggiore trasparenza da parte del nuovo direttore generale della sanità Trivelli. Non si è fatta attendere la risposta piccata della regione Lombardia, che ribatte quanto scrive il sindaco di Bergamo non corrisponde al vero ed è privo di qualsiasi fondamento, la diffusione dei dati continua a essere sempre la stessa, sostenere, aggiunge la regione, per alimentare la polemica politica senza alcun riscontro veritiero, crea regione secreti i dati, non fa onore a chi rappresenta le istituzioni. Quello della comunicazione della completezza dei dati è uno dei temi più delicati dell'emergenza coronavirus, sui dati si giocano infatti partite non solo sanitarie, ma anche politiche. Grazie all'andamento dei nuovi casi di decessi, dei guaiti, di ricoveri nelle terapie intensive è stata analizzata per mesi sia l'andamento dell'epidemia ma soprattutto sono state valutate l'efficienza del sistema sanitario, nonché la tempestività delle scelte politiche e amministrative. Le stesse tappe delle riaperture delle attività si basavano su indicatori regionali. Ecco come le regioni e comuni con i modi diversi più o meno sintetici e comprensibili i loro dati. L'Umbria fa scuola, il loro sito è pieno di grafici, numeri dettagliatissimi e disaggregati, questo il sito della regione Lombardia, più stringato, caso anomalo, quello Trentino completo. Ma i dati non coincidono con i dati forniti dalla Protezione civile.