Una situazione, qui in Lombardia, che di fatto non è ancora sotto controllo. Ancor meno la città di Milano, dove tra l'altro non partiranno i test sierologici, che invece partiranno a partire dal 21 di aprile in alcune zone innanzitutto della Lombardia, tra cui Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, tant'è che c'è stata poco fa proprio la reazione già del Sindaco Sala, il quale ha detto “perché non Milano”, visto che questi test, Roberto, serviranno innanzitutto per capire chi potrà, per esempio, ritornare prima degli altri al lavoro, se risulterà, appunto, di aver sviluppato gli anticorpi, e quindi di aver sostanzialmente contratto il virus nelle settimane precedenti, e quindi di essere parzialmente immuni, anche se poi non sappiamo, Roberto, quanto tempo durerà questa immunità, perché neanche il mondo della scienza finora è riuscito a dircelo. I numeri in effetti qui rimangono ancora molto preoccupanti. Abbiamo avuto un numero alto di decessi in tutta la Lombardia nelle ultime 24 ore. Il giorno prima erano stati 110, poi sono diventati 280 nelle ultime 24 ore, quindi si continua a morire. È vero anche che, secondo me, a causa anche del weekend pasquale, probabilmente potrebbe esserci stato un rallentamento nei conteggi e quindi quelli che erano troppo pochi, i 110 dell'altro giorno, poi sono stati compensati dai 280 delle ultime 24 ore. Altra questione sono naturalmente le RSA. Continuano ad arrivarci messaggi anche da lì di gente che continua a dire che nelle diverse RSA del tessuto lombardo le cose continuano a funzionare con molti dubbi, dove vengono tenuti pazienti positivi insieme con altri che positivi non lo sono e che poi contraggono il virus, quindi situazione assolutamente molto problematica. Tra l'altro noi avremmo dovuto avere questa mattina in diretta l'Assessore al Welfare, Gallera, che ci aveva dato la sua disponibilità, ma fino ad ora non si è ancora palesato, quindi speriamo davvero di poterlo avere ospite con noi per fargli un po' di domande, visto che è da un po' di giorni che non risponde alle nostre domande e l'unico appuntamento che si ha con lui, Roberto, rimane quello della conferenza stampa del pomeriggio, dove sostanzialmente la Regione comunica un bel po' di cose, a parte la parentesi, diciamo, dei dati, quelli che ti ho appena dato. L'ultima parentesi, e poi davvero ti restituisco la linea, riguarda l'ospedale della Fiera di Milano. Sai quanto fosse un progetto importante; doveva esserlo per la Lombardia. Attualmente, però, stando ai numeri, sono ricoverate poco più di 10 persone. Da quello che sono riuscita a sapere ieri sera, soltanto 12 persone. Allora il nostro dubbio, legittimo, è stato se forse non fosse, diciamo, davvero utile questa costruzione. Ci è stato risposto che chiaramente rimane un hub importante, che dobbiamo augurarci di non occuparli quei posti, perché vorrebbe dire che c'è bisogno ancora di terapie intensive, e speriamo davvero, come gli altri, di non averne bisogno, ma che rimarrà un hub di riferimento innanzitutto perché non sappiamo come va ancora la situazione a Milano e poi perché potrà essere considerato un Covid Center, e quindi dedicare li, alleggerire, diciamo, le altre terapie intensive e fare in modo che gli ospedali possano tornare ad occuparsi anche delle altre patologie, Roberto, visto che il mondo continua e anche le patologie delle persone continuano. Non è che si siano fermati i problemi dei pazienti, dei diversi pazienti, perché c'è anche il coronavirus.