Il caos burocratico, quello dei tamponi, è un tracciamento ormai dichiaratamente saltato. Nella giungla di norme e procedure non sempre chiare da seguire ci sono migliaia di famiglie in tutta Italia alla ricerca di risposte, famiglie con uno o più casi positivi tra le mura domestiche spesso bambini. Noi abbiamo iniziato con sintomi legati a mia figlia, mia figlia maggiore, dopo qualche giorno la pediatra ha suggerito di andare a fare un tampone presso uno dei drive in presso cui i bambini si possono portare in tempi rapidi, il tampone è risultato positivo e da lì ci siamo bloccati. La famiglia di un positivo soprattutto se è un minore e quindi difficile da isolare è un contatto stretto che va segnalato e poi testato, cosi come va testato lo stesso caso positivo per mettere fine alla quarantena. Noi abbiamo aspettato i 10, poi i 14 e nessuno ci ha chiamato. Il tampone sarebbe dovuto essere stato fatto in uscita alla fine del periodo, ma non si sa quando e non si sa con che criterio. Abbiamo fatto una serie interminabile di chiamate in una certa fase diciamo finale tra virgolette, del periodo, all'Ats in tutto questo, alla fine, la pediatra ci ha detto di andare a fare un tampone alle bambine autonomamente, in maniera privatamente ciò per chiudere il discorso lo abbiamo fatto per le bambine e di fatto io e mia moglie non lo abbiamo ancora fatto.