Ha raggiunto tutto il mondo, ma questi blocchi di cemento gli hanno sbarrato la strada. Nella provincia di Piacenza, la più colpita dal coronavirus in Emilia Romagna, c'è un comune in Val Trebbia, sull'Appennino al confine con la Liguria, senza casi di contagio. Qual è il segreto di questo Paese, perché qui il coronavirus non arriva? “L'aria buona, la tranquillità, il cibo buono”. “Tante cose messe insieme, l'aver chiuso tutto, il non aver fatto entrare gente esterna”. Ottone, meno di 500 abitanti e un'economia basata sul turismo, ha scelto di isolarsi. “Noi abbiamo cominciato a farlo già dai primi di marzo. Abbiamo bloccato tutti gli accessi ad Ottone tranne uno monitorato da telecamere. Tutti i nostri dipendenti comunali e i nostri cittadini si sono trasformati in vedette per cercare di capire se c'erano delle infiltrazioni esterne. Siamo stati, tra virgolette, inflessibili. Le nostre forze dell'ordine hanno anche sanzionato”. Federico Beccia, sindaco e medico di Ottone, ha rivolto un appello ai tanti proprietari di seconde case a non venire per tutelare la popolazione, in prevalenza anziani. “Se riusciamo a regolamentare bene dopo il 3 di maggio, e speriamo di avere un'apertura importante, ne guadagneremo tutti. Le persone dovranno avere la cortesia, ma anche l'obbligo di registrarsi presso il Comune, noi vogliamo sapere chi c'è, e soprattutto chiederemo a loro una, tra virgolette, auto-quarantena di almeno una settimana, 10 giorni, controllata”. Fondamentale nell'emergenza, per il piccolo paese, il contributo dei volontari della Croce Rossa. “Abbiamo attivato un servizio spesa a domicilio, spesa e farmaci, che sta funzionando e ne usufruiscono in tanti e quindi questo ci fa muovere abbastanza in tutto il territorio”. Anche la produzione dei canestrelli, i biscotti dolci di Ottone, è ferma. “Siamo un'azienda a carattere familiare dove abbiamo cinque dipendenti. Ne abbiamo messi due in cassa integrazione proprio per il fatto che la produzione dolciaria si è fermata, però compensiamo col salato. Speriamo di poter ripartire con tutte le filiere produttive”. Rimanendo casi Covid zero? “Sì”.