Sono i primi risultati ma sono incoraggianti: l'impronunciabile vaccino di Oxford è sicuro e gli effetti collaterali sono pochi. I risultati preliminari hanno infatti dimostrato che nel campione di 1077 adulti sani coinvolti nella sperimentazione, il vaccino era in grado di determinare forti risposte nella produzione di anticorpi e cellule immunitarie T, fino al 56° giorno della sperimentazione clinica in corso. È una notizia non da poco, Boris Johnson la definisce molto positiva e si lancia in un trionfale, enorme, messaggio di ben fatto ai nostri scienziati e ricercatori di Oxford, brillanti e di livello mondiale. Il successo e l'efficacia del vaccino non sono ancora garantiti però, ha chiarito, ma si tratta di un passo importante nella giusta direzione. Un vaccino che parla anche italiano, perché il vettore virale è fatto a Pomezia ed è il ministro Speranza a commentare: "serve tempo e prudenza, ma i primi riscontri sono incoraggianti". Secondo l'articolo della rivista scientifica The Lancet, le risposte al vaccino possono essere addirittura maggiori dopo una seconda dose, secondo uno studio su un sottogruppo di 10 partecipanti. Gli autori invitano comunque alla cautela. E c'è un secondo vaccino che al momento dà delle risposte positive: arriva dalla Cina e ha coinvolto più di 500 persone, mostrando che la maggior parte dei pazienti aveva sviluppato una risposta immunitaria anticorpale diffusa. È la OMS a spegnere un po' indirettamente gli entusiasmi, puntando sull'oggi: possiamo fermare il Covid-19, non dobbiamo aspettare il vaccino, dobbiamo fermare la pandemia ora.