"Mio fratello Pio era un onesto lavoratore che si svegliava la mattina, andava a lavorare in pizzeria con mia sorella Miriam e così svolgeva la giornata. Una cicatrice difficile da sanare". Sei mesi fa, Francesco Pio Maimone 18 anni è stato ucciso senza motivo mentre era sul lungomare di Napoli con un amico, perché un suo coetaneo ha deciso di iniziare a sparare all'impazzata, dopo una lite con un altro gruppo di persone. Fa parte della lista, drammaticamente in aggiornamento, delle vittime innocenti della criminalità a Napoli: come il musicista Giovan Battista Cutolo e come tantissimi altri prima di loro. Da Annalisa Durante a Genny Cesarano, impossibile nominarli tutti. "Io so sei mesi che non sento più la voce di mio figlio. Mi metto vicino alla finestra, dico vabbè mo lui viene. Non è venuto più". In questi giorni, avrebbe compiuto 19 anni e i familiari hanno provato a ricordarlo con una festa, un tentativo per mantenere alta l'attenzione, perché i riflettori si spengono presto su queste vittime. Almeno fino alla successiva. Si prova a fare esercizio di memoria e consapevolezza durante la commemorazione dell'omicidio di Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985. "Noi a breve qui installeremo un totem con tutte le vittime innocenti. Queste sono soltanto alcune foto che ne evocano alcune. Sono solo un centinaio purtroppo noi ne abbiamo censite 630 di vittime innocenti della violenza criminale nella nostra regione; è il dato che ci mette primi in Italia". L'appello della madre di Francesco Pio, figlio bello, sano pieno di speranze della periferia di Napoli è che ci sia una battaglia comune per dire basta a tutto questo. "Lo so nessuno di noi avranno i figli indietro, però avremo giustizia. Quello che chiediamo tutti quanti".