Il feretro di Vittorio Emanuele, il figlio dell'ultimo Re d'Italia, arriva poco prima delle 15. Marina Doria ed Emanuele Filiberto, moglie e figlio di Vittorio Emanuele, lo accompagnano in Duomo dove già lo aspettano 450 persone. La cerimonia è privata, è ad inviti. Due maxi schermi sul sagrato permettono però di assistervi. "Rappresenta le mie radici. Io sono italiano, piemontese e torinese. Vuole che non venga a rendere omaggio al capo della casa.. di Casa Savoia". "Credo che sia un abbraccio significativo a colui che nel cuore è stato il re che non è riuscito a regnare. Però che ha lasciato sicuramente una traccia". Ci sono Alberto di Monaco, la Regina emerita Sofia di Spagna, i reali di Belgio e Lussemburgo. Nobili, casate arrivate da tutta Europa. Mancano i Windsor ma i reali inglesi hanno inviato un'affettuosa lettera di condoglianze ai Savoia. La bara è avvolta dal drappo reale e alla fine della cerimonia Monsignor De Nicolò legge un messaggio inviato da Papa Francesco. Prima della sepoltura, nella cripta della Basilica di Superga, cerimonia questa sì privatissima, Emanuele Filiberto ricorda così suo padre: "Un cittadino italiano che amava l'Italia. E con una grande storia dietro le spalle. Qualche volta difficile da avere. Però un cittadino italiano che amava il suo paese, che amava gli italiani e che ha provato attraverso i suoi ordini a fare del bene. La mia è una famiglia che ha creato l'unità d'Italia, che ha voluto l'unità d'Italia. E penso che a poco a poco e col tempo si potrà sempre di più poterne anche riparlare e rivisitare tutta questa storia".