"Siamo andati a Colleferro come un normale, come una normale serata di quelle che passiamo sempre". Così Samuele racconta il 6 settembre di un anno fa, quando esce per una bevuta con Willy Monteiro Duarte e altri due amici. Mentre stanno andando alla macchina per tornare a casa il giovane ivoriano vede un conoscente che sta discutendo con un ragazzo. Si avvicina, ma la situazione degenera in spintoni e urla. "Neanche il tempo di accorgersene, quando vedo subito che viene sferrato un calcio a Willy e viene subito sbattuto contro una macchina". È una testimonianza precisa quella del 22enne di Paliano, che racconta, ero di fianco a Willy quando gli è stato dato un calcio all'altezza del torace. "Se si provava a rialzare, comunque, veniva subito ributtato a terra. Veniva picchiato brutalmente senza proprio opportunità di reagire. Anche se dopo era inerme non smettevano". Gli aggressori sono Gabriele e Marco Bianchi, Marco Pincarelli e Francesco Belleggia. "Tutti e quattro, Pincarelli, i due fratelli Bianchi e Belleggia". Samuele cade, si rialza, viene nuovamente colpito, alza le mani, ma nulla ferma la furia del branco. "Lo calpestavano, è incredibile perché calci, pugni, veniva calpestato, con una ferocia inaudita". Una ferocia che dura pochi istanti. "Tempo di rialzarmi, comunque, l'aggressione era finita. È questione di 20, 30 secondi". Samuele prova a rianimare Willy steso a terra, ma non c'è più nulla da fare è il primo amico del 21enne ucciso a testimoniare in aula davanti alla Corte d'Assise di Frosinone per il processo per la brutale aggressione del giovane ivoriano. Fuori dall'aula ce ne sono altri venuti per dare sostegno alla famiglia, a Maria e Milena, la madre e la sorella della vittima, sedute ad ascoltare in silenzio.