Il disciplinare che lo ha in cura valuterà nei prossimi giorni eventuali azioni diagnostico terapeutiche da intraprendere. Il prossimo bollettino medico sarà alle ore 12:00 del 23 giugno. Oggi quindi non c'è un Summit tra tutti gli specialisti che hanno in cura Alex? I pazienti che sono in terapia intensiva sono sempre dinamicamente valutati dai clinici, quindi diciamo che ci possono essere comunque delle valutazioni estemporanee, questo, ovviamente, sulla base delle situazioni che si possono presentare. Quotidianamente, comunque, vi posso dire che periodicamente il professor Scolletta e il dottor Oliveri si confrontano per le condizioni del paziente. Ma il confronto è continuo? Lei è responsabile della Federazione Sanitaria Universitaria, qui non ci sono pazienti di serie A, sono in continua emergenza, com'è la sensazione anche da parte dei familiari, se avete modo di parlare, l'arrivo, insomma, di tutto ciò che sta accadendo ad Alex Zanardi? Noi dobbiamo tutelare, ovviamente, l'equilibrio dell'ospedale. Quest'ospedale è sotto stress perché è un ospedale Covid, quindi non dobbiamo dimenticarci che siamo in una situazione sempre di emergenza per cui, come avete visto all'ingresso, manteniamo alta la guardia perché non possiamo scherzare. Il nostro timore è sempre quello del Cavallo di Troia, ovvero che qualcuno di noi o qualcuno che viene dall'esterno porti il virus all'interno, quindi noi cerchiamo di preservare alcuni equilibri. Poi abbiamo quest'impatto emotivo importantissimo, quindi tutto il nostro personale in questo momento sente, ovviamente, questa pressione, però è abituato alla pressione perché questa è un'azienda di rilievo nazionale che fa trapianti di: cuore, polmoni, reni, in conseguenza di questo vi posso dire che facciamo il massimo per poter mantenere l'equilibrio. Grazie. Dottore, ci può confermare che si può escludere un danno assonale? Non posso escludere nulla, sappiate che le valutazioni neurologiche verranno fatte solo quando i clinici decideranno di valutare più attentamente alcuni parametri, successivamente una riduzione della sedazione che in questo momento non si pensa di fare. Questo lo valuteranno i clinici quando sarà ora. Ci vuole pazienza, molta pazienza. Grazie, arrivederci!.