Carissimo Alessandro la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso. Inizia così la lettera che Papa Francesco ha scritto ad Alex Zanardi e pubblicata sulla Gazzetta dello sport. Grazie per aver dato forza a chi l'aveva perduta in questo momento le sono vicino. Prego per lei e per la sua famiglia. Nel reparto di terapia intensiva del Policlinico di Siena, il campione bolognese è intubato, respira con l'aiuto delle macchine, i medici lo terranno sedato in coma farmacologico almeno fino alla prossima settimana, il cervello deve riposare. L'atleta ha trascorso la quinta notte di degenza, senza sostanziali variazioni delle sue condizioni cliniche per quanto riguarda i parametri cardiorespiratori metabolici rimane grave il quadro neurologico. E' stato decisivo per salvargli la vita, l'intervento dei medici che lo hanno soccorso sulla strada prima del trasferimento in ospedale con l'elicottero. Hanno provveduto alla prima stabilizzazione del signor Zanardi, che poi è stata ovviamente completata con gli eventi e fatti nel nostro ospedale. Senza variazioni significative del suo stato di salute non ci saranno nuovi bollettini medici, precisa la direzione sanitaria, in accordo con la famiglia di Zanardi. E commuove la foto pubblicata dal figlio Nicolò su Istagram, la sua mano stretta a quella del Papa è accompagnata dalla frase: "Io questa mano non la lascio forza papà ti aspetto, torna presto." Scrive sotto quest'altra immagine di Alex. Intanto tra le persone informate dei fatti che i magistrati stanno ascoltando in questi giorni in procura a Siena anche Alessandro Maestrini, il videomaker che in macchina dietro a Zanardi venerdì ha ripreso l'incidente. Quello che io ho detto già in questi giorni che sono trascorsi dall'incidente è che il video che in maniera fortuita ho registrato, principalmente deve servire a due cose in questa fase: a scagionare il camionista che non ha alcuna responsabilità e a dimostrare, a tempo debito lo dimostrerà, che Alex non stava usando il telefonino al momento dello schianto. Queste sono le due cose che mi preme di dire.