Un dato sbagliato quando è stato trasmesso, quando è stato analizzato, un rimpallo di accuse tra Roma e Lombardia, nella zona rossa ma destinata a diventare arancione già nelle prossime ore dopo che l'RT è stato ricalcolato. Su chi abbia commesso quell'errore è scontro. Regione Lombardia ha sempre mandato dati puntuali, precisi e corretti, quindi, contesto nella maniera più vibrata le false notizie che girano circa presunte irregolarità nella trasmissione. I dati sono stati sempre mandati in maniera puntuale, trasparente e precisa. Con una nota poi la regione smorza in parte i toni, nessuna rettifica solo aggiornamenti dei dati un'azione condivisa con l'istituto superiore di sanità, resasi necessaria a fronte di un'anomalia dell'algoritmo usato dall'istituto per l'estrazione dei dati per il calcolo dell'RT segnalata dagli uffici dell'assessorato al welfare della Regione e condivisa con Roma. Versione diversa quella che invece arriva da Roma, la stima dell'indice RT della Lombardia è stata cambiata perché la regione ha modificato i dati inviati sul numero dei pazienti sintomatici, spiega l'istituto superiore di sanità. A questo punto già da domenica prossima l'area lombarda potrebbe diventare arancione trascinandosi dietro, però, la polemica politica. Se 10 milioni di cittadini lombardi sono stati rinchiusi in casa per mesi in base a dati e valutazioni sbagliate dal Governo, saremmo di fronte a danni morali ed economici enormi, un vero e proprio sequesto di massa, affonda Matteo Salvini. Un errore come questo è costato caro, la replica del vice ministro al Mise, Stefano Buffagni. Mi aspetto sinceramente che Fontana si scusi con i cittadini lombardi per quanto accaduto.