Una riduzione di emissioni pari a quanto produce l'intero comparto dei trasporti oggi in Italia. È quanto prevede di fare A2A, che nel 2030 punta ad evitare l'emissione di 31 milioni di tonnellate di CO2. L'obiettivo è quello di essere leader nella de-carbonizzazione del Paese. Il gruppo ha aggiornato il suo piano industriale fino al 2030, prevedendo una crescita degli obiettivi finanziari e degli investimenti, quest'ultimi in aumento di circa 2 miliardi rispetto al piano precedente. 18 miliardi spalmati in 10 anni, che andranno alla transizione ecologica. "La prima riga vedete che abbiamo confermato i nostri obiettivi ESG, quindi riduzione del 30% delle emissioni, incremento della capacità rinnovabile installata, eravamo a 3,7 e l'abbiamo un po' incrementata." Il gruppo recentemente aveva comunicato un accordo con il fondo Ardian, per acquisire 352 Megawatt di capacità eolica e solare, di cui una buona fetta in Spagna. Un accordo, che come sottolineano alcuni analisti, permetterà ad A2A, di salire, dai circa 300 Meawatt di capacità rinnovabile attuale, ai 650 già nel 2022, due anni prima, rispetto a quanto previsto inizialmente. Vale la pena ricordare che in A2A, di base, quasi tutto è idroelettrico. I grandi invasi della Valtellina sono tutti loro, quindi nella transizione energetica, hanno dovuto spendere meno di altri per adeguarsi e spingere sul verde. Raccolgono il lavoro di più di 10 anni. Nell'aggiornamento, comunicata anche una crescita delle assunzioni,rispetto a quanto affermato in precedenza: 7mila dipendenti in questi 10 anni di piano.























