La Pubblica Amministrazione deve cambiare, se vogliamo spendere, tutti e bene, i soldi del Recovery Fund. Il Governo lo sa e già a marzo, ha spinto sul cosiddetto "Concorso Sud", in realtà già previsto dalla Legge di Bilancio del Governo precedente, per trovare 2,8mila professionisti nel mezzogiorno, tra esperti amministrativi, di gestione, rendicontazione, progettazione e informatica, ma arrivate le prime prove scritte e il concorso rischia di trasformarsi in un flop. A inizio giugno si sono tenuti i test scritti, a cui però si è presentato solo il 65% degli 8.582 aventi diritto, che erano stati preselezionati, sulla base del curriculum. In alcune sedi, si è addirittura presentato "meno" del 50% dei candidati. La soluzione adottata dal Ministero della P.A., per rimediare, sarà ripetere le prove scritte alla fine del mese, richiamando tutti i circa 70mila candidati, che erano stati inizialmente esclusi. Le ragioni del flop, potrebbero dipendere dal fatto che, il contratto aperto per i vincitori, sarà di tre anni e non a tempo indeterminato, come si è abituati nella Pubblica Amministrazione. Sta di fatto che una soluzione andrà trovata, anche per il futuro. Il "Concorso Sud", è infatti solo la prima selezione che adotta, in parte, le nuove regole di reclutamento della P.A., varate per la gestione del Recovery Fund. Il Governo prevede infatti di offrire a 24mila nuovi professionisti, i contratti a termine, per raggiungere gli obiettivi posti nel Recovery Plan, di cui la maggior parte, per la Giustizia. Visti i numeri delle defezioni al "Concorso Sud", la preoccupazione del Governo è palpabile nelle parole dello stesso Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta: "Ma pensate quello che succederà, nei prossimi mesi, in funzione del PNR, quando cercheremo decine di migliaia di professionalità specifiche e io temo, che non le troveremo". Ma senza risultati nei tempi previsti, i Fondi Europei non arriveranno e per evitarlo, servirà una Pubblica Amministrazione più efficiente di quella di oggi.