Bene, in arrivo dall'estate un nuovo strumento, un nuovo modo di comunicare fra contribuenti, partite IVA e fisco: il concordato preventivo. Andiamo a vedere di cosa si tratta e quali sono anche le ultime novità in arrivo dal Consiglio dei Ministri. E' una sorta di vero e proprio accordo tra l'Agenzia delle Entrate e le partite IVA, le PMI perché il fisco proporrà preventivamente le tasse da pagare per i prossimi due anni, come? Attraverso le informazioni che ha elettronicamente dalle fatture elettroniche, dagli scontrini eccetera. L'obiettivo è quello di avere una somma fissa che non vada neanche a cambiare se il reddito alla fine invece aumenta o cala, tranne in casi molto specifici e in cambio il contribuente subirà meno controlli, quindi in qualche modo si sa prima quanto si andrà a pagare, si avranno meno controlli chi avrà evidentemente incentivo a firmare questi accordi che appunto devono essere accettati dal contribuente entro qualche giorno, beh evidentemente chi pensa di avere un incasso maggiore rispetto a quello stimato dall'Agenzia delle Entrate oppure chi è allettato all'idea di avere meno controlli. Controlli che in effetti sono molto pochi, quindi è anche per questo che l'Agenzia delle Entrate ha deciso, il Governo in realtà ha deciso di adottare uno strumento simile perchè solo il 4% delle partite IVA vengono controllate dalla Guardia di Finanza ogni anno, e quindi il rischio insomma è decisamente basso tanto che oggi il Governo ha deciso di includere in questo strumento anche i contribuenti meno fedeli, quelli che hanno un'ISE si chiama così la pagella fiscale sotto otto, quindi anche quelli su cui il rischio di evasione fiscale evidentemente è maggiore. Il rischio di evasione fiscale che per le partite IVA, và detto, i numeri dicono questo è decisamente alto: 51 miliardi di evasione fiscale stimata arriva proprio dalla IRPEF autonomi e l'IVA, l'IVA in realtà è esclusa dal concordato preventivo 25 miliardi da tutto il resto, quindi l'IMU, i lavoratori dipendenti e tutte le altre imposte da pagare in effetti andando a vedere i numeri addirittura secondo il Ministero dell'Economia il 70% dell'Irpef che le partite IVA dovrebbero pagare viene evasa, a differenza invece di quanto accade sulle altre imposte. Staremo a vedere se questo nuovo strumento, il concordato preventivo cambierà la situazione.