È come un puzzle, ancora da completare, il nuovo super bonus per migliorare la classe energetica e la resistenza ai terremoti degli immobili, che ufficialmente parte a luglio ma che il Parlamento sta modificando nel corso dell'iter di conversione in legge. Di conseguenza mancano ancora le regole operative, quelle cioè che in concreto stabiliscono i dettagli per l'utilizzo di questa misura, che permette, in fin dei conti, di non spendere un euro per certi tipi di lavori di ristrutturazione. Si tratta infatti di una detrazione fiscale del 110%. In pratica, se per esempio si rifà il tetto del palazzo, in modo da coibentarlo e sprecare meno energia per riscaldare l'edificio, oppure se lo si rende più solido in chiave antisismica, si finirà per guadagnarci qualcosa. Per una spesa, poniamo, di 1.000 euro, ne verranno restituiti 1.100 nell'arco di cinque anni con in più la possibilità di non dover nemmeno versare l'anticipo se la ditta che esegue i lavori se ne fa carico con la cosiddetta cessione del credito d'imposta. Una procedura che può svolgere anche una banca e si ipotizza anche di ampliare la platea alle assicurazioni per incentivare il meccanismo. In questo modo i condomini in pratica non sborsano nulla, ma rinuncio a quel 10% dallo Stato, che invece andrebbe alle imprese di costruzioni. Come detto, si sta però ragionando su diverse modifiche a partire dall'ampliamento dello sgravio alle seconde case, comprese quelle unifamiliari, come le villette, al momento escluse. L'estensione riguarderebbe anche gli immobili del terzo settore. Inoltre si vogliono abbassare e rimodulare i tetti di spesa rimborsabili per gli interventi di coibentazione e la sostituzione degli impianti di climatizzazione, differenziandoli in base alla tipologia di edificio. Resta fissato alla fine del 2021 il limite per utilizzare il bonus, ma è allo studio di arrivare fino al 30 giugno 2022 per gli interventi di efficienza energetica nelle case popolari. Insomma, ancora molti punti da precisare ma questo aiuto, per di più se accoppiato alla detrazione al 90% per rifare le facciate, sembra una buona occasione per stimolare il settore edilizio, colpito dall'epidemia e per rendere più sicure e meno fatiscenti le nostre città.