Bruxelles ha acceso un faro su Alitalia. Non è stata ancora aperta un'indagine formale, ma la Commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, l’ha detto chiaramente. Il rischio di una inchiesta per il nuovo prestito pubblico alla compagnia aerea c’è. Si tratta dell'assegno da 400 milioni di euro che il Governo ha firmato per l'aviolinea in crisi dopo il naufragio del progetto di salvataggio che metteva insieme Ferrovie, Tesoro, Atlantia e Delta Airlines e si tratta della terza tranche, dopo le due precedenti, erogate a partire dal maggio 2017, cioè da quando Alitalia è commissariata. Si arriva così a un totale di 1,3 miliardi anche se il nuovo prestito non è stato ancora materialmente consegnato al neo amministratore straordinario Giuseppe Leogrande. Anche le precedenti linee di credito avevano suscitato i sospetti di Bruxelles per possibili aiuti di Stato e in quanto tali vietati dalle regole comunitarie, ma finora non è arrivato alcun verdetto. Vestager precisa, in un'intervista al Sole 24 ore, che si sta dando tempo al Governo per studiare bene il dossier, ma aggiunge “Le compagnie aeree stanno avendo difficoltà e sono giunte le prime lamentele”. In pratica altri vettori hanno fatto rimostranze perché con l'iniezione di risorse pubbliche si danneggerebbe la concorrenza. Non è escluso che tra chi ha protestato ci sia proprio qualcuno interessato a mettere un piede in Alitalia. Il Ministro allo sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha confermato che non è stato ancora individuato un partner e che la compagnia non sarà regalata a Lufthansa. In lizza ci sarebbero anche Air France e Delta, forse in tandem e rimane in piedi la possibilità di un coinvolgimento dello Stato. Alitalia perde quasi 2 milioni al giorno, ha ricordato Patuanelli, secondo il quale però non è il costo del personale a mandare in rosso i bilanci, ma una compagnia più snella è quello che vogliono i pretendenti al vettore tricolore.