Nel caos drammatico dell'alluvione e degli allagamenti, mentre si spala il fango si prova a fare ordine, almeno tra le cifre. Quattro le aree di danni più immediati: imprese, agricoltura e allevamenti, infrastrutture e turismo. Per le imprese ancora sott'acqua, bloccate dal fango, irraggiungibili per allagamenti e frane, con macchinari che, in molti casi saranno inutilizzabili, ci vogliono ancora molti giorni per una fotografia attendibile della situazione. Idem per i danni alle abitazioni, la regione parla di almeno cinque miliardi di danni, contando anche le aziende agricole. L'Emilia Romagna, infatti, ha un ruolo centrale da cui proviene il 20% degli ortaggi e dei legumi italiani, il 14% dei cereali, ad esempio il 40% del grano tenero italiano, usato per pani e dolci. Inoltre è ricchissima di frutteti soprattutto pesche, albicocche, pere, kiwi per ogni ettaro di frutteto che marcirà si deve spendere circa 50mila Euro più almeno 10 mila all'anno, per tre anni, per far crescere le nuove giovani piante. Visto che, un appezzamento medio, è non meno di cinque ettari il conto sarà salatissimo. Capitolo trasporti: circa un miliardo di danni, ha detto il Presidente della Regione Bonaccini, tra rete viaria e ferroviaria. Anas per le strade statali stima 100 milioni di danni, Ferrovie dello Stato oltre 100 milioni, con la circolazione che è gradualmente in via di ripristino. Resta solo il tratto Bologna Rimini ancora chiuso. Infine il capitolo turismo, vitale per province che, come quella di Rimini, vi traggono fino al 70% del PIL. I litorali sono ok, ma preoccupa il possibile calo degli arrivi per la stagione estiva. Subito un 10% di disdette sono arrivate da aree chiave come Germania, Austria e Svizzera. Molto poche dall'Italia, segnala Federalberghi, mentre per la settimana scorsa circa la metà delle prenotazioni sono saltate, anche solo per l'impossibilità di arrivare alla costa.