Apple si conquista, ancora una volta, lo scettro della Borsa. Nella seduta di lunedì è stata la prima società al mondo a toccare, almeno temporaneamente, il valore di $3.000 miliardi. Un livello di capitalizzazione, vale a dire il valore sommato di tutte le azioni, mai raggiunto prima. Il record è frutto di una giornata di Borsa in cui, pensate, la crescita di Apple ha superato quella raggiunta da 400 società quotate a Wall Street messe assieme. L'azienda di copertina non è nuova a questi record: nel 2018 è stata la prima a superare la soglia psicologica dei 1.000 miliardi, mentre il primato di 2.000 le è stato soffiato della compagnia petrolifera saudita Saudi Aramco. Secondo gli investitori evidentemente puntare su Apple è ormai una certezza: i ricavi dalle vendite degli iPhone sono in crescita, anche in Cina nonostante la carenza globale di microchip e la scarsa vivacità del mercato degli smartphone. Ma la compagnia ha diversificato il suo business e ora punta forte anche sui servizi in abbonamento come iCloud e la musica in streaming. Per non parlare dei progetti futuristici come l'auto a guida autonoma e il metaverso, la realtà virtuale condivisa su cui anche Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha puntato forte. Ma Apple non corre da sola. Nel 2021 Big Tech non si è mai fermato: Google, Microsoft, Amazon e la new entry Tesla hanno ottenuto ottimi risultati. Tanto da allarmare i regolatori antitrust di tutto il mondo che stanno affrontando le compagnie tecnologiche in una lunga serie di contenziosi per far rispettare la concorrenza. I titoli tech sono stati spinti dall'ottimismo che soffia su Wall Street e dalla consapevolezza che la tecnologia sarà sempre più parte delle nostre vite ma anche dall'enorme mole di liquidità emessa dalle banche centrali che in gran parte si è riversata proprio in Borsa. I rubinetti degli aiuti, però, saranno presto chiusi e la Borsa dovrà correre sulle proprie gambe.