Assemblea Abi, Giorgetti: "No manovra lacrime e sangue"

Guardare avanti con fiducia ma non con eccessivo ottimismo. È il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta nel suo intervento all'assemblea annuale dell'ABI a tracciare la rotta dell'economia italiana. Un esercizio di equilibrio dovuto a fattori che spingono in direzioni opposte. Da una parte l'allenamento della morsa sui tassi di interesse ispira fiducia, dall'altro però contrazione della domanda e scenari di guerra non permettono di intravedere una discesa. Anche e soprattutto per il nostro paese che vedrà una crescita moderata. "Nel primo trimestre di quest'anno la crescita è stata anche da noi dello 0,3% e sarebbe rimasta dello stesso ordine di grandezza nel secondo. Continua l'espansione dei servizi, soprattutto quelli legati al turismo, mentre perdura la debolezza della manifattura. Per il complesso del 2024 le previsioni di Consensus Economics indicano una crescita dello 0,8%". Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sottolinea l'ottima tenuta dell'economia italiana. Chiede all'Europa un graduale ma deciso calo dei tassi di interesse perché l'Italia dice "deve respirare". Promette di lavorare per riportare il bilancio in pareggio. Per portare l'Italia fuori dalla condizione di perenne osservata speciale a causa del debito pubblico la ricetta è chiara. "La nostra missione è portare il bilancio in pareggio al netto del servizio del debito pregresso. Lo sento non come un obiettivo politico ma come un dovere morale per le future generazioni. È un obiettivo raggiungibile che dobbiamo perseguire con determinazione e che a dispetto di quanto si legge di frequente non richiede una manovra lacrime e sangue". Il presidente dell'ABI, Patuelli, nella sua relazione ribadisce l'impegno delle banche dentro uno scenario difficile chiedendo però un impegno preciso all'esecutivo di Giorgia Meloni. "Occorre favorire gli investimenti del risparmio e ridurre la pressione fiscale sui risparmiatori che investono a medio e lungo termine, che oggi subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle banche".