Che dietro il calo delle vendite di Tesla ci sia una sorta di boicottaggio è solo un'ipotesi e comunque si tratterebbe solo di uno dei motivi del cattivo andamento del gruppo guidato da Elon Musk. Le posizioni politiche di quello che è uno dei più stretti consiglieri di Donald Trump sono divisive. Il suo sostegno all'estrema destra tedesca e le accuse di antisemitismo, questa è l'idea, avrebbero contribuito ad allontanare i clienti. In Germania a gennaio gli acquisti di vetture col marchio leader mondiale dell'elettrico sono crollati del 59% annuo ed è andata male anche in Francia, Olanda, Svezia, Norvegia e Regno Unito, mentre in Italia non ci sono stati scossoni. Non sono mancati gli appelli contro Tesla, come quello del ministro del Turismo polacco che ha invitato a non comprare le auto di Musk, ma hanno pesato altri fattori. Fine degli incentivi in alcuni Stati, ritardi nella consegna di nuovi modelli e la forte concorrenza cinese. E proprio per contrastare Pechino, all'avanguardia nel settore elettrico, le giapponesi Honda e Nissan hanno pensato al matrimonio. Un'unione, ora naufragata, che fa svanire la creazione del terzo gruppo mondiale delle quattro ruote. A stracciare un'intesa, che sembrava a buon punto è stata Nissan, contraria a diventare una filiale del concorrente. Andare da sola per Nissan, comunque, non sembra possibile visti i problemi finanziari che hanno portato a un piano di risparmio di oltre 2 miliardi di dollari e al taglio di 9000 posti di lavoro. L'obiettivo è recuperare il ritardo nel settore elettrico e per questo tra i candidati per un'alleanza ci sarebbe la taiwanese Foxconn, il colosso dell'elettronica noto per l'assemblaggio degli Iphone e produttore di auto a batteria. .