Ridurre il controllo della famiglia Benetton. Questa sembra essere, nonostante sia formalmente assente ai tavoli di confronto, la principale delle condizioni poste dal Governo per non far scattare su Autostrade per l'Italia la revoca della concessione. Proprietaria di maggioranza dal 2003 alla famiglia che controlla Autostrade attraverso Atlantia a sua volta controllata dalla Holding Edizione, ora verrebbe chiesto di ridurre il peso delle azioni detenute e lasciare il controllo della società . Il Governo vorrebbe passare dall'88% attuale ad una percentuale inferiore, almeno al 50 e per riuscirci servirebbe l'ingresso di nuovi soggetti che, investendo in Autostrade, possono diluire la quota dei Benetton. Se, infatti, il nuovo investitore mettesse a disposizione capitale fresco la percentuale in mano gli altri soci si ridurrebbe di conseguenza e questa potrebbe essere la strada preferibile per il Governo. L'alternativa, infatti, un acquisto dell'azione dei Benetton, significherebbe pagare direttamente la famiglia veneta, è questa una soluzione che appare incompatibile con la posizione del Movimento 5 Stelle. I principali sospettati per rendere realtà l'operazione sono Cassa Depositi e prestiti e Fondi Italiani per le Infrastrutture, una società di gestione del risparmio detenuta dalla stessa Cdp e da diverse fondazioni bancarie, banche e casse di previdenza. L'arrivo di nuovo capitale non sarebbe solo funzionale al cambio della struttura di controllo, nuovi soci significava soldi freschi che potrebbero rendere realtà il piano di investimenti da più di 14 miliardi previsto per i prossimi anni in un momento in cui per il gruppo, a seguito delle norme varate l'anno scorso, è di fatto impossibile finanziarsi attraverso le banche.