Non siamo condannati a navigare in acque paludose, alla stagnazione economica. La ripresa registrata dopo la crisi pandemica lo suggerisce. Ma affinché questa spinta non si esaurisca dobbiamo toglierci di dosso quella che il governatore della Banca d’Italia chiama zavorra. "Affrontare il tema del debito richiede un piano credibile volto a stimolare la crescita e produttività e nel contempo realizzare una graduale e costante miglioramento dei conti pubblici". Per Fabio Panetta, nelle sue prime considerazioni finali da quando è al vertice dell’Istituto Centrale, non dobbiamo farci illusioni: soffriamo ancora di problemi di difficile soluzione, a partire dalla scarsa concorrenza e dal ritardo del Mezzogiorno. Questioni ineludibili, aggiunge il governatore, che sottolinea la necessità di investimenti e innovazione tecnologica, con l’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale sulla quale si giocherà, dice, la partita del futuro. Sia in Italia che nel resto del Continente. L’Unione Europea è sempre al centro delle parole di Panetta, secondo il quale va rafforzata per poter affrontare, in un contesto globale incerto a causa di guerre e tensioni, le sfide dei cambiamenti climatici, dell’indipendenza energetica, della difesa comune ma anche dell’immigrazione, ritenuta dal governatore necessaria visto il calo demografico che rischia di avere gravi ripercussioni economiche. "L'agenda è chiara, e può essere realizzata. E va realizzata per tornare a crescere e per contare in Europa, e con l'Europa contare nel mondo".