L'Italia ha resistito agli shock della pandemia e della guerra in Ucraina ma la nostra economia ha diverse debolezze. Ignazio Visco per l'ultima volta interviene alla relazione annuale della Banca d'Italia, a novembre, dopo 12 anni, si concluderà il suo mandato da Governatore. Il suo lascito è fatto di molti messaggi: assicurare ai giovani il lavoro spesso precario, introdurre il salario minimo per adeguare le paghe più basse, portare a termine il piano nazionale di ripresa. "Miglioramenti del PNRR sono possibili. Nel perseguimento di eventuali modifiche, bisogna però tenere conto del serrrato programma concordato con le autorità europee. Non c'è tempo da perdere". Non possiamo, insomma, farci sfuggire il massiccio programma di finanziamenti europei che promette di dare una spinta alla nostra crescita superiore all'1% previsto da Palazzo Koch per quest'anno. Necessari, poi, interventi sul sistema tributario, tanto complesso da appesantire la nostra economia sottolinea Visco, che però avverte: "Nessun intervento può realisticamente prescindere dai vincoli posti dal nostro elevato debito pubblico, ne dal principio di progressività e capacità contributiva sanciti dalla Costituzione". Un monito alla riforma fiscale in gestazione e alla Flat Tax su cui punta il Governo. Manca il nostro debito che ricorda il Governatore, va ridotto a prescindere dalle regole europee. Un richiamo infine, all'inflazione: le banche italiane sono solide, la BCE la sta curando con tassi più alti, ma occorre gradualità osserva Visco che invita imprese, lavoratori, Governo a fare la loro parte per non infiammare ulteriormente i prezzi.