Un aumento dei tassi dello 0,5%, ora, un altro già annunciato per marzo poi si vedrà. La BCE, come la FED americana, poche ore prima, conferma le aspettative in gran parte dettate dalla stessa Euro Tower nelle ultime settimane e non rallenta la sua opera di aumento del costo del denaro per cercare di raffreddare l'inflazione. Il tasso di riferimento viene così portato al 3% e salirà al 3,5 tra poco più di un mese, per l'Istituto di Francoforte quindi il 2023 inizia così come si era chiuso il 2022 non bastano insomma i segnali di rallentamento dell'inflazione, evidenziatisi nei principali Paesi di Eurolandia, Italia compresa, nel mese di gennaio. L'obiettivo del 2% è ancora lontano. "Le manovre della BCE devono fare i conti anche con un attività economica che nell'area euro nonostante la crescita dello 0,1% nel quarto trimestre 22, è rallentata notevolmente", ha spiegato Lagarde e ci aspettiamo resti debole nel breve termine a causa di incertezza politica, guerra in Ucraina e alta inflazione". Solo i dati delle prossime settimane a partire dal costo dell'energia potranno quindi indirizzare le decisioni di Francoforte", ha concluso Lagarde, ma da marzo in poi perché il prossimo rialzo è già deciso e non è affatto detto che sarà il picco, anzi.