Sì è arrivato il parere della Banca Centrale Europea riguardo quell'emendamento che voleva andare a ridefinire la proprietà delle riserve auree, italiane. Allora vediamo cosa ha detto la Banca Centrale Europea che è ovviamente responsabile del sistema monetario e quindi anche dell'utilizzo di queste riserve. L'oro che sta alle banche centrali, sostanzialmente l'argenteria degli Stati, che si spera di non utilizzare mai, ma potrebbe essere impiegato in caso di crisi delle valute o dell'economia. In sostanza la Bce ha chiesto alle autorità italiane di ridefinire questa proposta un emendamento alla manovra di bilancio che era stato già modificato anche in Senato. Nella sua prima versione presentata da Fratelli D'italia prevedeva che le riserve auree appartengono allo Stato e questo è il punto chiave in nome del popolo italiano. La seconda versione invece è stata alleggerita di quel passaggio e quindi specifica soltanto che l'oro delle banche e della Banca Centrale appartiene al popolo italiano. La proprietà dell'oro sembra una cosa chiara insomma che appartenga allo Stato, in realtà non è così scontato, infatti, appunto, la BCE ha risposto, che "Non è chiara la concreta finalità di questa misura". Va a a spiegare il motivo, la BCE, con queste parole: "Uno dei compiti fondamentali delle banche centrali è detenere e gestire le riserve ufficiali, degli Stati. Questo significa che le riserve devono essere iscritte nello stato patrimoniale della Banca Centrale, nel caso italiano di Banca d'Italia, e non nello stato patrimoniale nel bilancio dello Stato". Ricordiamo che Banca d'Italia è sì un ente pubblico, ma non è di proprietà o partecipata dal Ministero dell'Economia, non entra nel bilancio dello Stato. Questo perché è un ente che da molti anni è indipendente, quindi non prende ordini in qualche modo dal governo. La paura della BCE è che se, le riserve auree finissero il bilancio dello Stato, questo non sarebbe più possibile. Tutto questo probabilmente nasce dalla curiosità, dal fatto che, insomma le riserve auree, per quanto rimangano 2400 tonnellate di oro, abbiano però raddoppiato di valore per via del prezzo internazionale dell'oro che è schizzato negli ultimi mesi e dunque l'attenzione è chiaro che cresca da questo punto di vista, non è entrata nel dibattito di questi giorni, ma è interessante anche notare che meno della metà, in realtà dei lingotti di cui stiamo parlando si trova in Italia, nel caveau di Banca d'Italia e in realtà il 43 % si trova negli Stati Uniti, questo in altri Paesi europei, secondo alcune indiscrezioni sta facendo suonare un po' di campanelli d'allarme, un po' di interrogativi, sul fatto che magari quest'oro sia meglio riportarlo in patria. In Italia questa discussione non c'è ancora stata. .























