Lo sblocco dei licenziamenti per le grandi imprese di industrie costruzioni è confermato e partirà dal primo luglio ma ci saranno delle eccezioni per il settore tessile e quei comparti a esso collegati e cioè calzaturiero, moda e pelletteria che non potranno dare il benservito ai loro dipendenti fino al 31 ottobre, lo stesso termine già previsto per le aziende dei servizi e quelle più piccole. Per aiutare inoltre la galassia del tessile, particolarmente colpita dalla crisi, ci sarà a disposizione la cassa integrazione Covid, quella pagata interamente dallo Stato. E' questo uno dei punti su cui è stato trovato un accordo nella Cabina di regia di Palazzo Chigi, una sorta di consiglio dei ministri ristretto che dovrebbe mettere queste novità nero su bianco in un decreto nei prossimi giorni. Discussa anche l'idea di dare alle altre imprese in difficoltà che non hanno più la possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali ulteriori 13 settimane di cassa integrazione straordinaria. Quest'ultima ipotesi riguarderebbe innanzitutto le decine di aziende per le quali esistono già trattative in cui è coinvolto il governo. I tavoli di crisi tra cui spiccano i nomi di Whirlpool, Embraco, Ilva e Alitalia. A proposito della compagnia aerea è previsto a ottobre il decollo di ITA, società pubblica che raccoglierà le ceneri del vettore tricolore, con un nuovo prestito pubblico e un fondo per garantire chi ha già in mano un biglietto Alitalia. Arriva poi il parere favorevole dell'esecutivo a estendere fino al 31 agosto il blocco delle cartelle esattoriali. Brutte notizie invece per gli amanti del cashback, la misura anti evasione finirà il 30 giugno. Dopo questa data nessuno sconto e premi per chi fa acquisti con bancomat e carta di credito.