In cerca di correttivi. Visti i numeri esorbitanti di truffe legate ai bonus edilizi che sono state denunciate per oltre 4 miliardi e l'assenza di norme che prevedono efficaci controlli preventivi per l'erogazione dei crediti d'imposta è stata decisa dal 7 febbraio una stretta sul meccanismo di cessione di questi crediti, non per più di una volta, in modo da limitare le occasioni di frode e concentrare i controlli, ma il nuovo vincolo, denuncia l'ANCE, l'Associazione dei Costruttori, sta avendo l'effetto di frenare l'uso dei bonus e quindi il settore edilizio perciò sono allo studio nuove modifiche alle regole. Ma dove bisogna incidere di più? Quali sono i bonus maggiormente usati per realizzare le frodi? Un po' a sorpresa, spulciando i dati della Guardia di Finanza, ad attirare il maggior numero di truffe è stato il bonus facciate per quasi la metà dei casi. E' il bonus che permette di ristrutturare le parti esterne degli edifici con un rimborso del 90%, è nato prima del Covid ma solo con l'emergenza pandemia il Governo Conte due ha esteso anche a questo strumento la cessione del credito, cioè il meccanismo che ha poi fatto decollare le truffe. A seguire c'è il tradizionale Ecobonus e solo in fondo alla classifica il tanto citato Superbonus, che pesa sulle truffe per il 3%. Il bonus 110%, quello che permettete potenzialmente di ristrutturare casa senza tirar fuori un euro, è stato insomma il più utilizzato ma ha inciso meno sulle frodi poiché, sin dal suo esordio, è stato regolato da norme più stringenti.