A quasi un anno e mezzo dall'ultima edizione, il ritorno del Btp Valore conferma la fiducia del Governo in questo tipo di titolo di Stato, giunto alla quinta versione. A maggior ragione in questa fase storica, in cui il nostro debito pubblico gode di buona considerazione sui mercati finanziari, si può raccogliere parecchio risparmio. Nelle prime quattro edizioni sono entrati nelle casse statali circa 65 miliardi. Dal lato dei piccoli risparmiatori a cui in modo esclusivo il collocamento si rivolge c'è la possibilità di assicurarsi un guadagno certo prefissato per tutta la durata del prestito, perché quando si compra un buono del tesoro si prestano i propri soldi allo Stato che ce li ridà poi con gli interessi. Il quinto Btp Valore in vendita dal 20 al 24 ottobre, salvo chiusura anticipata ha durata di 7 anni e cedole crescenti pagate in modo frazionato ogni trimestre, 2,6% annuo per il primo triennio, 3,1% per i due successivi, 4% per gli ultimi due anni di prestito. Tassi minimi suscettibili di essere ritoccati solo al rialzo da parte del Ministero dell'Economia al termine del collocamento. E infine un premio fedeltà, un ulteriore 0,8% della somma investita, per chi manterrà il Btp senza venderlo prima della sua scadenza dell'ottobre 2032. L'incentivo vuol spingere le famiglie italiane a detenere una fetta sempre maggiore del debito pubblico italiano, siamo attorno al 14%, nell'ottica di diminuire il peso di quello in mani estere, per sottrarlo a possibili speculazioni internazionali. Le tempeste finanziarie appaiono lontane ma meglio non abbassare la guardia in tempi di bonaccia .























