Buon compleanno Pirelli, l'azienda festeggia 150 anni

Era il 28 gennaio del 1872 quando Giovanni Battista Pirelli, a soli 23 anni, scommette su qualcosa di assolutamente nuovo: la gomma. La partenza sono gli isolanti per telegrafi e cavi, ben presto oggetti d'uso quotidiano, e coperture per carri e bici, prime forme della nuova mobilità. Pirelli cresce e supera le due guerre: nasce il cinturato che segna il prima e il dopo della storia dei pneumatici. Una visione straordinaria anticipazione dei tempi perché arriva prima del boom economico, prima dell'Autostrada del Sole. "In che modo la Pirelli ha contribuito a modernizzare il nostro Paese?", "Ma io credo che ci sono vari simboli, ovviamente, dal grattacielo Pirelli alle pubblicità, da Bob Noorda alle ultime.. agli ultimi calendari, insomma ha vissuto la contemporaneità con uno sguardo sempre proiettato in avanti. Questo credo che sia stato il contributo di Pirelli". In dialogo costante con la cultura Pirelli sperimenta nuovi linguaggi per restare sempre collegata alla società e alle sue evoluzioni. "I momenti brutti io credo che siano stati tanti. Due guerre mondiali hanno segnato evidentemente la vita delle persone, delle famiglie, dell'azienda. Il periodo del terrorismo evidentemente è stato un periodo drammatico per un'azienda come la Pirelli. E questa passione e continuo guardare al futuro che ha fatto sì che la Pirelli fosse ancora viva oggi e viva ma in ottima salute. Alla fine il segreto sono le persone". E poi quel logo, quella P allungata, così fosse fatta di gomma. "P" come "Pirelli" ma anche come "potenza" che non è nulla senza il controllo, "P" come "progresso" perché sa guardare sempre al futuro, "P" come "prestazioni" come quelle della Pechino-Parigi, del rally, della superbike, della Formula 1, di Tazio Nuvolari, di Coppi, di Bartali, "P" come "passione". Legata indissolubilmente a Milano è un'azienda internazionale con stabilimenti in 12 Paesi nel mondo ma dove tutti chiamano cinturato il celebre pneumatico. Perché italiana è l'identità, lo statuto dell'azienda, di quella bella signora, come l'ha definita Marco Tronchetti Provera, che sta ringiovanendo. "Come una bella signora che della vita sa tutto, dell'arte, della cultura, degli esseri umani, e guarda al futuro usando tutta questa esperienza con la curiosità per il futuro".