Noi abbiamo parlato tante volte del fatto che arrivano questi fondi. Questi fondi arrivano ad europei, arrivano anche per l'acqua. E arrivano anche in buona quantità, ma bisogna spenderli. Questo è il tema. Allora andiamo a vederlo nel cartello, perché questi sono i soldi a disposizione sul contrasto alle perdite idriche. Vediamo che la fetta verde, azzurra e rossa sono tutti fondi europei e sono sostanzialmente 2 miliardi di euro, ma non tutti sono stati in grado, per adesso, di portarli a casa e di spenderli. Partiamo dal caso della Calabria. Perché è la Calabria, che non è una regione messa bene dal punto di vista delle perdite d'acqua, beh ha perso 104 milioni di euro di React EU, un programma di fondi europei, perché il suo progetto non era ammissibile, l'unica Regione del Sud a non aver avuto accesso a questi fondi. E sul PNRR, addirittura è anche una delle 3 Regioni a non aver presentato nessuna richiesta di finanziamento per altri 600 milioni di euro. Quindi, insomma, attenzione. Andiamo a vedere effettivamente cosa è successo su React EU, che è la realtà, diciamo, il caso su cui sappiamo di più. Qua, vediamo nella cartina, ciò che hanno ricevuto le altre Regioni del Sud, del Meridione, per appunto tappare i buchi degli acquedotti: la Calabria, il progetto non è ammissibile perché mancava una scheda dei costi. La Regione, questo è interessante, ha fatto ricorso. Il ricorso l'ha fatto a marzo. Queste sono le motivazioni, in un comunicato stampa, dell'Autorità Idrica, che spiega che l'accesso al bando era subordinato alla presenza di un operatore industriale, quindi un operatore importante non troppo piccolo, non comunale, ma a novembre, quando è stato emesso il bando, non vi era una presenza, in Regione, di una realtà di questo tipo. Però questo è un problema, perché la legge, dal 2006, impone alle Regioni di adattare, di utilizzare degli operatori industriali. E quindi, se dal 2006 a oggi, non siamo stati in grado di rispettare le leggi, sarà molto difficile che nei prossimi mesi riusciremo a rispettare le scadenze del Recovery Fund, che anche sugli acquedotti impongono di correre e di usare quei fondi.