"Siamo molto preoccupati. Siamo seriamente preoccupati." "Anche di ricadute sul fronte occupazionale?" "Soprattutto anche per quello, perché ovviamente noi in questi giorni abbiamo riaperto in cassa integrazione per un problema tecnico all'interno dell' azienda, però realtà stiamo già valutando l'ipotesi di proseguire." È la preoccupazione di Stefania Palami, che si porta avanti un'azienda dove si producono lavabi in ceramica. È riuscita a evitare il caro bolletta, rinegoziando il prezzo del gas diversi mesi fa. Oggi comunque paga il triplo rispetto ad un anno fa, ma sempre meno di tanti altri colleghi. "Si tratta di un importo che rischia di divenire insostenibile, perché parliamo di un aumento su un'zienda come la nostra che fattura circa un po' meno di 5 milioni di euro, di un aumento di circa 600-700 mila euro sul costo soltanto del gas." Cassa integrazione e aumento dei prezzi assieme a l'efficientamento della produttività dell'azienda. Stefania è una dei 28 imprenditori del settore delle ceramiche sanitarie che lavorano qui nella ..., riunite in un'Industria Lazio. Ci lavorano oltre 5.000 persone tra dipendenti e indotto. La Provincia di Viterbo accoglie il più importante distretto industriale d'Italia del settore. Qui si realizza il 90% dell'intera produzione nazionale. "Molti colleghi stanno pensando di ritardare la riapertura dopo la pausa estiva, molti altri probabilmente faranno della cassa integrazione però è una situazione che è insostenibile." Augusto Ciarrocchi non è solo il Presidente di un'importante azienda che produce sanitari ma è anche Vicepresidente di Confindustria ceramica. A suo avviso il price cap è indispensabile. "Le aziende hanno bisogno di certezze e la certezza è quella di sapere quanto costano i fattori della produzione altrimenti il problema della perdita di posti di lavoro in futuro ci sarà." Anche lui è riuscito a bloccare il prezzo del gas qualche mese fa ma spiega: "È un prezzo che è sostenibile, che ci consente di andare avanti ma con dei margini totalmente ridotti. Praticamente il costo di produzione si avvicina molto a quello che è il prezzo di vendita." La sua aziende è altamente automatizzato, ha investito sul fotovoltaico, ma senza l'intervento delle istituzioni la crisi del settore potrebbe diventare crisi di un intero territorio.