Il decreto aiuti bis, per ora, langue a Palazzo Madama con i suoi 17 miliardi di aiuti a famiglie ed imprese e tutti si scagliano contro il Movimento 5 Stelle, accusato di fare ostruzionismo. La colpa addebitata dagli altri leader ai grillini è quella di bloccare il provvedimento fino a che non verrà approvato un emendamento che sblocca il meccanismo della cessione del superbonus edilizio. Il decreto è atteso in aula per martedì; Giuseppe Conte, che ha presentato il programma e che esclude la partecipazione a futuri governi di unità nazionale, rintuzza gli attacchi: è un'accusa meschina, la verità è che vogliono voltare le spalle a 50mila imprese edili che rischiano di fallire, ostacolando il superbonus. Ma noi siamo stati i primi a sollevare l'allarme bollette, a proporre subito interventi che adesso qualcuno vuole riproporre e magari intestarsi. Dal Terzo Polo, Carlo Calenda non fa sconti: mentre le imprese chiudono e le famiglie soffrono per il caro energia, Giuseppe Conte sta bloccando il DL aiuti bis. Sono degli irresponsabili che non devono andare mai più al Governo. Per Luigi Di Maio, che ha presentato il programma di Impegno Civico, chi non sostiene il Paese è colpevole di intelligenza con il nemico. Se Conte voleva salvare 30 mila imprese, non facevamo cadere il Governo, dice: chi blocca il DL aiuti o non lotta per un prezzo massimo al tetto del gas, sta con Putin. Davanti alla platea di Confcommercio, Matteo Salvini e Giorgia Meloni duellano sull'extradeficit da mettere sul piatto per alleviare il caro bollette: serve una norma nazionale che costerebbe 3 miliardi da qui a Marzo. I soldi ci sono rassicura la leader di Fratelli d'Italia; replica l'alleato leghista che batte cassa con il Governo e chiede 30 miliardi di scostamento di bilancio. Mi dicono che creo debito, ma sì, bisogna avere un paese vivo ammonisce Salvini: rischiamo di non avere più niente e di chiudere 200mila negozi. Per Silvio Berlusconi, il decreto serve per tamponare l'emergenza, ma le colpe storiche sono da affibbiare alla sinistra dei NO. A medio termine, bisognerà realizzare tutti quegli impianti che la sinistra ha reso impossibile in tutti questi anni, con una sconsiderata politica dei NO. Impianti come rigassificatori, termovalorizzatori, energie rinnovabili con la scusa che rovinano il paesaggio.























