Il prezzo del gas alle stelle non pesa solo sulle bollette di famiglie e imprese. E se è vero che gli straordinari aumenti dell'energia hanno riempito le casse di molti giganti del settore, c'è anche chi è finito sull'orlo della bancarotta. E' il caso di Uniper, primo importatore di metano russo in Germania, che sarà nazionalizzato con 8 miliardi per evitare il fallimento. La guerra in Ucraina con le interruzioni dei flussi da Mosca, hanno fatto traballare questo colosso privato che vale il 40% del metano usato dai tedeschi. Dovendo cercare alternative alla Russia, Uniper ha comprato gas sul mercato, con costi più alti, ma ha dovuto continuare a rivenderlo alle tariffe più basse stabilite nei contratti esistenti. Tutto questo ha portato a un buco enorme, a un primo soccorso di Berlino in estate fino al passaggio in mano pubblica. In Italia non ci sono all'orizzonte tracolli di questa portata ma cresce l'allarme per le piccole aziende che distribuiscono energia a circa mezzo milione di clienti. Una settantina di loro fra cui anche società partecipate dai Comuni, sono in grosse difficoltà secondo Utilitalia, la federazione che raggruppa oltre 400 operatori dell'energia. Si tratta di imprese che comprano gas ed elettricità per poi rivenderli, e a causa degli aumenti adesso hanno pochi soldi in cassa. I loro fornitori scarseggiano oppure chiedono garanzie sempre maggiori sui pagamenti, le banche stanno sull'attenti nel fornire una coperta e nel frattempo cresce il numero di chi salda in ritardo le fatture. Per alcune di queste società lo spettro è la chiusura, un'ipotesi drammatica che comunque non lascerà a secco gli utenti. La legge Infatti prevede che in ogni caso gas e luce arrivino in casa.