L'incontro tra il l'amministratore delegato di Ryanair e il ministro Urso era finito con un sorriso. Lo possiamo andare a vedere. Quindi sembrava che ci fosse delle possibilità di modifiche in Parlamento, perché chiaramente il decreto sullo stop agli algoritmi non soddisfa Ryanair ma in realtà poi sono volate parole grosse. Andiamo a vedere le ultime di Adolfo Urso, il ministro che accusa Ryanair di essere insofferente rispetto alle regole del mercato e di essere intervenuti con un decreto che tutela, appunto, il libero mercato che non è il Far West per gli speculatori. Ma andiamo a vedere cosa era stato invece detto dalla compagnia low cost che aveva accusato il governo di aver scritto un decreto degno dell'Unione Sovietica del 1917 e anche ha annunciato che farà il ricorso all'Unione Europea perché si tratta di un decreto anticoncorrenziale e ha anche palesato l'ipotesi di ridurre gli investimenti verso il nostro paese. Volare più verso Malta, Cipro e le Canarie. In tutto questo è arrivata anche una comunicazione della Commissione Europea che ha chiesto maggiori informazioni al governo italiano e ricorda che la libera fissazione dei prezzi, quindi il mercato libero, non la via scelta dal governo, è di solito la migliore tutela e la migliore garanzia per prezzi più bassi. Ma andiamo a vedere l'oggetto del contendere, quindi il decreto cosa contiene. Una sospensione degli algoritmi, quelli che fanno cambiare i prezzi in continuazione sulla base della domanda, per i voli nazionali da e verso le isole nei momenti di picco della domanda, appunto Natale, Agosto per esempio, con i prezzi tripli rispetto alla tariffa media. Ma cosa risponde Ryanair a questo? Risponde che in realtà questo causerebbe prezzi più alti perché la trasmissione degli algoritmi porterebbe le compagnie a ridurre il numero di voli e quindi ad aumentare il prezzo dei biglietti durante, per esempio, l'inverno, l'autunno, la bassa stagione. Rispetto invece all'accusa di non essere concorrenziale, in qualche modo di non rispettare la concorrenza, è aperta in effetti un'istruttoria dell'antitrust contro Ryanair e contro altre compagnie da dicembre 2022. Vedremo come andrà a finire perché per adesso non sono arrivate altre comunicazioni. Va detto comunque che Ryanair è in effetti un player fondamentale per l'Italia e per le isole. Qua vediamo che sette aeroporti delle isole (Sicilia e Sardegna) su otto vedono proprio Ryanair come principale compagnia. Quindi se dovesse cambiare le sue rotte sarebbe un grosso problema per l'Italia e per Sicilia e Sardegna.