Cashback di Stato, addio o forse arrivederci. Il Governo ha deciso di cancellare o meglio di sospendere per i prossimi sei mesi il programma che rimborsa il 10% di quanto speso fino a un massimo di 150 euro a semestre a chi paga con strumenti digitali e che assegna 100.000 premi da 1500 euro, sempre ogni 6 mesi, a chi effettua il maggior numero di transazioni, purché gli acquisti avvengano in un negozio fisico. Il Cashback dopo la versione, per così dire, natalizia ha debuttato a gennaio e, secondo quanto stabilito dal precedente Governo, doveva durare 3 semestri, fino a giugno 2022. Lo stanziamento totale previsto era di 4,7 miliardi. L'intento era quello di far crescere l'uso di carta, bancomat o app di pagamento, di rendere i pagamenti tracciabili e recuperare un po' di sommerso. Ma il costo dell'intero programma Cashback è stato ritenuto eccessivo e criticato da più parti, tra le critiche anche il fatto che i soldi del rimborso arrivano a tutti, indipendentemente dal reddito, quindi anche a cittadini che non ne avrebbero bisogno. In chiave di lotta all'evasione poi la Corte dei Conti ha suggerito che sarebbe utile studiare il modo di premiare di più gli acquisti nei piccoli negozi rispetto alla grande distribuzione, senza considerare i furbetti del Cashback, quelli che pur di accumulare transazioni usavano trucchi come quello di suddividere un acquisto in tanti micropagamenti. Insomma le criticità emerse nei mesi sono tante, i numeri dicono comunque che il programma è stato piuttosto apprezzato, con quasi 9 milioni di cittadini iscritti. In questo primo semestre i consumatori che hanno raggiunto il numero minimo di 50 transazioni necessarie a ottenere il rimborso, che sarà versato a luglio, sono quasi 6 milioni. Per il Super Cashback invece ad oggi il numero minimo di transazioni che bisogna aver effettuato per entrare tra i 100.000 fortunati che vinceranno i 1500 euro è di oltre 720, pari a una media di 4 pagamenti al giorno.