Eh sì, il governo, la maggioranza si interroga a chi affidare le migliaia di chilometri di spiagge italiane e quindi c'è stata questa proroga. La maggioranza si appresta a prorogare nel milleproroghe, scusate il gioco di parole, appunto, il termine oltre il quale non saranno più valide le concessioni balneari: cioè a chi sono affidate le spiagge che sono pubbliche e i privati che le gestiscono devono pagare un affitto, un canone allo Stato. Allora andiamo a vedere però perché questo potrebbe risultare un problema. Perché? Perché c'è una sentenza del Consiglio di Stato di diversi mesi fa dell'anno scorso, del 2021, che ha imposto che tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto dal primo gennaio 2024. E quindi in contrasto con questo emendamento approvato nel milleproroghe che, se diventasse legge, sarebbe evidentemente, si andrebbe ad uno scontro con i giudici amministrativi; anche perché questi nella loro sentenza avevano sottolineato il fatto che questo vale dal loro punto di vista nonostante qualsiasi intervento legislativo che potrebbe succedere nel frattempo, come sembra stia per succedere, quindi c'è anche il rischio di una incertezza giuridica in questo caso, cosa devono fare gli enti locali e i giudici. Andiamo anche a vedere una cronostoria di cosa sta succedendo perché tutto nasce dalla direttiva Bolkestein, direttiva europea del 2006, addirittura negli anni successivi ci furono delle minacce di procedure di infrazione da parte della Unione Europea; nel 2019, le concessioni sono state rinnovate fino al 2033, quindi molto più di quanto concesso dell'Europa, 2020 procedura di infrazione, 2021, la sentenza in Consiglio di Stato, a febbraio doveva arrivare il decreto sulla legge delega, della legge sulla concorrenza, dell'anno scorso. Ma appunto, questa decisione del governo sta reinviando in avanti il problema. Una lettera europea del 2020, in cui è stata minacciata la procedura di infrazione, è molto dura del commissario Breton che diceva i giudici italiani sono obbligati a non ritenere valide le concessioni demaniali rinnovate e lo stesso devono fare gli enti locali perché sono illegali dal punto di vista della normativa europea. Vedremo come andrà a finire. Non c'è solo il tema di quanto durano queste concessioni ma anche quanto rendono allo Stato. Secondo l'antitrust, il 73% paga meno di 2 mila e 500 euro allo Stato ogni anno. I numeri andranno un po' aggiornati perché con le inflazioni i canoni sono un pochino aumentati. Secondo la Corte dei Conti, così chiudo, i canoni altamente imposti non risultano, in genere, proporzionati ai fatturati quindi vuol dire che i nuovi proprietari, i gestori delle spiagge stanno pagando, secondo la Corte dei Conti, troppo poco rispetto a quanto guadagnano.
