Sciopero benzinai confermato. Faib Confesercenti, FIGISC Confcommercio e Fegica hanno infatti confermato lo sciopero fissato per il 25 e 26 gennaio. Non è servito il terzo tavolo avviato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. "Lo sciopero è confermato, fino all'ultimo minuto, come dice il mio amico Roberto, siamo pronti e disponibili come dire, a trovare una quadra, se c'è ancora spazio di manovra però in questo momento non possiamo assolutamente revocare lo sciopero." Il presidente della Faib, Giuseppe Sperduto, accusa il Governo. Non abbiamo visto le aperture che c'erano state prospettate, dice, vogliamo incontrare il Presidente Meloni. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato alcune proposte di modifica al Decreto. L'obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina sarà settimanale e non più giornaliero e ad ogni variazione del prezzo, la chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omissioni nell'arco di 60 giorni, l'eventuale chiusura potrà essere decisa da 1 a 30 giorni. Prima la previsione era da 7 a 90 giorni. Le sanzioni fine per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 ad un massimo di 800 euro a seconda del fatturato dell'impianto. Prima raggiungevano i 6.000 euro. L'Italia ha un numero altissimo di distributori rispetto all'estero, 21.700, ma soprattutto buona parte del costo della benzina è fuori dal controllo dei benzinai. I gestori potrebbero decidere di ridurre la durata dello sciopero che è già passata da 60 a 48 ore, la protesta infatti sarà compresa tra le 19 del 24 gennaio e le 19 del 26 gennaio. Rimarranno chiusi anche i self-service.