Un minuto di silenzio per ricordare le vittime del Covid. Poi un lungo applauso per Mario Draghi, quando il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lo nomina. Un sostegno pieno, quello dell'Assemblea degli Industriali: "Che ci riconosciamo nell'esperienza e nell'operato del Governo guidato dal Presidente Draghi e che ci auguriamo, continui a lungo nella sua attuale esperienza". La concordanza di vedute, riguarda molti aspetti della nostra economia, a partire dalla crescita. Quest'anno sarà intorno al 6%, un forte balzo, che però non è altro che un recupero dopo il crollo del 2020, dovuto alla crisi sanitaria. Bisogna assicurare che il Prodotto Interno Lordo, continui a viaggiare a buon ritmo anche in futuro, osserva Bonomi e gli fa eco Draghi, auspicando che questo andamento, sia duraturo. Un obiettivo ritenuto possibile, grazie alla spinta dei 200 miliardi europei del Recovery Fund, ma non solo. Il numero uno di Confindustria, incita la politica a non rinviare più le riforme, ritenute fondamentali: concorrenza, fisco, pensioni e lavoro. Mercati più liberi quindi, ma anche meno tasse, Draghi ha assicurato che non saranno aumentate e ancora, fine di quota 100 e neanche a soluzioni che le somigliano, sottolinea Bonomi, fino a nuovi ammortizzatori sociali e sistemi per ricollocare chi perde il posto. Ai sindacati, Confindustria propone di sedersi al tavolo e trovare soluzioni comuni. "Riteniamo che le relazioni industriali siano fondamentali in questo momento di ripartenza del Paese. C'ha fatto molto piacere, che anche il Presidente Draghi abbia accolto favorevolmente questa nostra idea.