Guarda l'Europa e alle prossime elezioni l'intervento di Riccardo Di Stefano, presidente dei giovani di Confindustria che apre ai lavori del convegno di fine primavera a Rapallo. Oltre all'invito ad andare a votare chiede ai molti leader di partito presenti in sala responsabilità nel rappresentare un'idea chiara sul futuro dell'Europa nel suo discorso lo sguardo al Medio Oriente, dove dal 7 ottobre si consuma una tragedia che deve finire, e sull'Ucraina dove non c'è pace giusta nella resa all'aggressore. Rafforzamento della NATO e risorse per le transizioni sono sfide cruciali per i giovani imprenditori, come quella sull'intelligenza artificiale, dove secondo Riccardo Di Stefano si investe poco e sarebbe opportuno introdurre un fondo europeo per raccogliere investimenti pubblici e privati. "Manca una politica industriale che riguarda l'innovazione, la trasformazione tecnologica e l'intelligenza artificiale. Con una proiezione su questo fattore si potrebbe giocare una partita che porterebbe l'industrializzazione della nostra Europa a competere con Stati Uniti e Cina". Il connubio industria 5.0 e intelligenza artificiale, dunque, centrali per due motivi: il primo, consentirebbe al paese di competere nel mondo. Il secondo per le ricadute sul prodotto interno lordo. "Ma questi due elementi sono naturalmente collegati, soprattutto nelle industrie manifatturiere come l'Italia. Insieme all'economia dei dati, insieme agli investimenti industry 5.0, possono portare fino a 4-5 punti di prodotto interno lordo superiori a quelli che abbiamo oggi".