Prendete queste tre voci, rincari energetici, aumento dei prezzi, riduzione del potere d'acquisto, miscelatele e avrete il quadro a tinte assai fosche di Confindustria. Il rapporto d'autunno di Viale dell'Astronomia sottolinea che già nel terzo trimestre il prodotto interno lordo registri un rallentamento per poi scendere tra il quarto trimestre del 2022, meno 0,6% e il primo del 2023, meno 0,3%, numeri che sono una sentenza. Con due trimestri consecutivi di discesa l'Italia sarà dunque in recessione. Abbiamo di fronte, avverte Confindustria, uno scenario economico complesso, fosco, zavorrante, uno scenario nel quale dovrà muoversi e con evidenti difficoltà il nuovo Governo che dovrà fare i conti con quella che viene definita una vera emergenza nazionale. Lo shock energetico abbatte le prospettive di crescita, avverte il centro studi di Confindustria, che snocciola cifre pesantissime. I costi energetici delle imprese italiane sono stimati aumentare di 110 miliardi di euro nella media del 2022 rispetto ai valori pre pandemia, un'incidenza che sale dal 4,6% al 9,8%, livelli di fatto insostenibili. L'Italia cade in stagnazione e con un'inflazione record. Non confortano poi i dati sull'occupazione. Confindustria prevede che dopo una battuta d'arresto in estate la dinamica dell'occupazione diventerà negativa tra l'autunno e l'inverno. Per rivedere una crescita del Mercato del Lavoro bisognerà aspettare la seconda parte del 2023. D'altronde i segnali sono da tempesta perfetta e mai come adesso più che un lusso, politiche di bilancio allegre rischierebbero di scatenare un pericolosissimo effetto domino.























