Il primo passo per la nuova manovra è stato mosso con via libera del governo al documento programmatico si è disegnata la cornice entro la quale scrivere la Legge di Bilancio del 2026. Il quadro si presenta col deficit di quest'anno visto in calo al 3%, un livello più basso rispetto a quanto atteso in precedenza e soprattutto, una soglia che dovrebbe permettere di spegnere in anticipo il faro acceso dall'Europa sui nostri conti. Gli spazi di spesa comunque rimangono ristretti e la crescita resta fiacca. Quest'anno su di mezzo punto nel 2026 dello 0,7, a limitare il raggio d'azione è anche il debito pubblico che inizierà a ridursi nel 2027, restando l'anno successivo sopra il 136%. Nel documento poi si dà conto dell'incremento dell'impegno per la Difesa che salirà progressivamente fino allo 0,5% del PIL nel 2028. Prudenza sia nelle stime che nella linea da seguire nelle parole del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che conferma la volontà di venire incontro a lavoratori e famiglie con la manovra. In questo senso dovrebbe agire il taglio dell'Irpef al ceto medio che riguarderebbe chi guadagna fino a 50000 € lordi l'anno. Si promettono interventi per aiutare le famiglie in modo da favorire le nascite e per conciliare vita e lavoro. Nel menù anche maggiori fondi alla Sanità. Il Ministro della Salute ha chiesto 2-3 miliardi e sostegno alle imprese che chiedono assicurazioni sugli incentivi in scadenza e costi più bassi per l'energia. Sullo sfondo una nuova rottamazione delle cartelle per chiudere i debiti col fisco senza pagare sanzioni e interessi. Restano le incognite sulle pensioni e per finanziare la manovra si punta su un mix fra entrate, cioè tasse e interventi sulla spesa, ovvero tagli. .























