Continua l'ambiguità europea sul pagamento del gas in rubli

19 mag 2022
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Avevamo iniziato a raccontare di Eni, che è stata forse la prima grande società energetica europea a dichiarare pubblicamente che avrebbe aperto i propri doppi conti, conto in euro per pagare e conto poi in rubli però per terminare questo processo di pagamento. Però sono sempre di più le aziende che stanno effettuando questa apertura di conti e sono, addirittura, secondo il governo russo, la metà dei 54 clienti europei, ma non solo, evidentemente di Gazprom, che hanno aperto il conto in rubli, proprio quel conto su cui l'Unione Europea sta discutendo, se questo rientra nelle sanzioni o le viola e però con grande ambiguità. I paesi di cui conosciamo le posizioni, non sono molti, ma sicuramente diciamo, i clienti migliori della Russia, di Gazprom, Italia e Germania in testa, stanno già aprendo questi conti, quindi stanno continuando ad acquistare il gas russo, secondo le richieste di Mosca. Invece Finlandia, Polonia e Bulgaria, che già avevano annunciato questo e anche i Paesi Bassi si stanno ribellando, infatti la Finlandia vedrà a breve un taglio delle proprie forniture di gas, come già successo a Polonia e Bulgaria. Come funziona però questo meccanismo, dobbiamo spiegarlo perché è in effetti complicato, quindi cerchiamo di semplificarlo, be partiamo qua è l'esempio di Eni, ma abbiamo visto che sono tante le aziende europee che hanno fatto questa scelta. Partiamo da sinistra, quello è un conto corrente di Eni in una banca europea, fa un bonifico a un conto corrente, sempre di Eni, questo qua in rosso, in euro, in Gazprom, nella banca di Gazprom. Da questo momento poi parte, diciamo, il processo che le autorità russe dovrebbero effettuare, cioè il cambio di quegli euro in rubli, e qua abbiamo messo il simbolo di Gazprom, perché per Eni e per l'Unione Europea a questo punto la transazione è effettuata, non c'è più niente da richiedere, viene fatto questo cambio valuta, viene depositato, questi soldi sul conto di Eni, questa volta in rubli, però, ed è proprio questo punto che fa discutere e poi l'ultimo bonifico per il conto corrente di Gazprom. Qual è il problema di questo processo di pagamento? Il problema è ciò che dice l'Unione Europea, perché? Perché l'Unione Europea, attraverso diversi, o linee guida scritte o per voce dei suoi portavoce, sta dicendo delle cose che non sono del tutto in linea. Allora, negli ultimi giorni, ha detto non è vietato aprire un conto in euro, il primo conto quello in rosso, diciamo, sempre di Eni, però in euro appunto presso la banca di Gazprom. Va al di la però delle sanzioni aprire il conto in rubli, non è permesso e addirittura potrebbe arrivare una procedura d'infrazione verso quei paesi che permettono questa apertura di un conto. Queste due frasi però sono diverse, perché la prima è scritta nelle linee guida pubblicate, la seconda invece è parola di un portavoce della Commissione Europea. Quindi è un'ambiguità, evidentemente studiata, un'ambiguità voluta per non ammettere che Putin, almeno da questo punto di vista, ha vinto questa battaglia economica, diciamo, delle sanzioni, non ha vinto la guerra perché stiamo comunque facendo male acquistano meno gas e petrolio russi, però insomma, su questo evidentemente l'ambiguità europea nasconde una debolezza, cioè il fatto che dobbiamo continuare a pagare quel gas che per adesso ci serve.

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